Dyou See Me?
2014
3 dittici
Dimensioni del singolo elemento del dittico 35×50 cm
Mi sono interrogata sulle forme dell’autoritratto e del ritratto nel pubblico / privato sul Web, nella zona limite tra identità di rete e quella reale, tra ciò che sta tra etico e non etico.
L’ indagine è stata condotta lì dove il corpo-privato è per necessità diventato pubblico, nelle descrizioni di sé in annunci on-line correlati di tutte le informazioni necessarie per la compra/vendita di organi da viventi sul Web. Gli annunci rimangono in rete per brevissimo tempo in quanto operazioni illegali e subito censurati. Nella loro brevità aprono interrogativi sul corpo-sociale dell’individuo (per usare un tema caro a Focault) e sull’ indentità in continua trasformazione dopo l’ avvento di Internet. La richiesta e l’ offerta dei singoli vengono gettate nella rete perché il Medium tecnologico propone la sua Fede Alternativa.
Nell’ annuncio l’immagine-ritratto non è presente perché non può apparire, essere mostrata, ma il corpo nel web nella sua specificità virtuale richiama spesso la dicotomia di presenza-assenza.
Il progetto si costruisce su dittici fotografici legati ognuno ad un profilo specifico. Ogni dittico è costituito da una pagina scaricata da uno dei Siti Web di Vendita di organi oppure da Siti Web che si occupano di offerte di lavoro o di vendita di materiale. A volte è presente l’ annuncio on-line del venditore e i contatti con il compratore. Qui la parola costruisce il proprio autoritratto, la materia del corpo corredata di offerta. E’ un corpo oggettivato, smembrato, senza immagine ma immaginabile, dalle caratteristiche sintetiche legate all’urgenza rispetto alla soluzione di un problema. L’altra metà del dittico è costituita dal ritratto fotografico dello spaccato sociale a cui si fa riferimento, documenti scaricati dal web senza problemi di privacy, sui quali è stata sovrapposta una sagoma ritagliata dell’ organo richiesto, volutamente mobile e precaria.